Jon Kabat-Zinn – MBSR

Riduzione dello stress mediante la consapevolezza, MBSR

Jon Kabat-Zinn, PhD

Kabat-Zinn, J. Meditazione sulla consapevolezza: cos’è, cosa non è, e il suo ruolo nella cura della salute e in medicina. In: Haruky, Y., Ishii, Y., e Suzuki, M. Studio psicologico comparativo sulla meditazione. Eburon, Netherlands, 1996. Pg. 161-169.

Il programma per la riduzione dello stress mediante la consapevolezza (MBSR) è un approccio educativo sistematico e centrato sul cliente, basato su uso abbastanza intenso della meditazione sulla consapevolezza per insegnare alle persone a prendersi cura di se stesse in modo migliore e a vivere una vita più sana e adattata. Il prototipo del programma è stato sviluppato presso la “Clinica per la riduzione dello stress” del centro medico dell’università del Massachusetts. Tale modello, con le dovute modifiche, è stato utilizzato con successo in molti altri centri medici ma anche in contesti non medici come scuole, prigioni, programmi di allenamento sportivi, programmi professionali e sui luoghi di lavoro. Ciò indica che i programmi per la riduzione dello stress mediante la consapevolezza possono essere strutturati e realizzati in modi diversi. Il modo migliore per la loro attuazione dipenderà in modo significativo da fattori locali e dal livello di esperienza e comprensione delle persone che si sottopongono all’insegnamento. I programmi basati sulla consapevolezza non devono quindi essere considerati un franchising, un metodo fatto con lo stampino o un clone, ma sono accomunati dalla caratteristica costante del portare l’attenzione consapevolmente sul momento presente. Oltre a questo ci sono altri principi chiave e aspetti dell’MBSR che sono considerati universalmente importanti e che devono essere inclusi all’interno di ogni contesto di insegnamento. Questi riguardano:

  1. a)  considerare l’esperienza una sfida piuttosto che un ulteriore lavoro in modo da far sì che l’osservare la propria vita con consapevolezza si trasformi nell’avventura del vivere piuttosto che una cosa in più che uno “deve” fare per se stesso per essere in salute.
  2. b)  l’importanza dell’impegno individuale, della motivazione e della pratica regolare della meditazione nelle sue varie forme, sia che uno si senta o meno di praticare quel giorno.
  3. c)  un cambiamento immediato nello stile di vita che è richiesto per la pratica formale di meditazione che necessita un impegno di tempo significativo (45 minuti al giorno, 6 giorni alla settimana al minimo).
  4. d)  l’importanza di vivere ogni momento consapevolmente in modo tale da riuscire a portarlo all’interno della pratica di consapevolezza e a staccarsi così gradualmente da un uso eccessivo e stressante dell’orologio come indicatore del tempo che passa.
  1. e)  un orientamento educativo piuttosto che terapeutico in cui il numero di partecipanti per classe è piuttosto elevato e la durata del corso limitata nel tempo così da creare una comunità di apprendimento e pratica, e anche una “massa critica” che aiuti a coltivare la motivazione in corso, il senso di supporto, il senso di accettazione e di appartenenza. La funzione che hanno i fattori sociali nel supporto emozionale, nella cura e nel non sentirsi isolati rispetto allo sforzo di dover gestire, adattarsi e crescere da soli, è con molta probabilità estremamente importante nel processo di guarigione e nel fornire un ambiente ottimale di apprendimento per la crescita continua e lo sviluppo, oltre che portare a un miglioramento nella capacità individuale di gestione e di risoluzione dei problemi.
  2. f)  un ambiente eterogeneo da un punto di vista medico, in cui persone con un largo spettro di condizioni mediche partecipano alla stessa classe senza essere segregati in base alla diagnosi o condizione o specificità d’intervento. Questo approccio ha il pregio di focalizzarsi su ciò che le persone hanno in comune piuttosto che su ciò che c’è di particolare nella loro specifica malattia (ciò che è “giusto” in loro piuttosto che ciò che è “sbagliato”), un aspetto questo che viene invece lasciato all’attenzione dei gruppi di assistenza sanitaria o di supporto specializzati per classi specifici di pazienti che se ne occuperanno in maniera appropriata. E’ dunque differenziandosi da tali tradizionali modelli medici o psichiatrici che orientano l’intervento il più specificatamente possibile alle particolari categorie diagnostiche, che le qualità generiche e universali dell’MBSR si sviluppano. Chiaramente, stress, dolore e malattia sono esperienze comuni all’interno di ogni contesto medico, ma al di là di questo, e anche più fondamentalmente, i partecipanti condividono l’essere vivi, l’avere un corpo, il respirare, il pensare, il sentire, il percepire, e l’incessante flusso di stati mentali inclusa l’ansia, la preoccupazione, la frustrazione, l’irritazione e la rabbia, la depressione, il dispiacere, l’impotenza, la disperazione, la gioia e la soddisfazione, e la capacità di coltivare la consapevolezza momento per momento dirigendo l’attenzione in modo sistematico. Condividono inoltre, dal nostro punto di vista, la capacità di accedere alle loro più profonde risorse di apprendimento, di crescita, e di guarigione (così distinta dalla cura di tipo medico) all’interno di un contesto di pratica della meditazione.

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